Non ho mai imparato a guardare una persona senza prima scorgere la sua storia. Non ho mai saputo ascoltare un sintomo senza sentire il cuore che batte dietro. E non ho mai creduto che un bambino fosse semplicemente la somma dei suoi comportamenti.
Sono Giovanni, prima ancora che il Dott. Vitale.
Tuttavia, se mi chiedi chi sono davvero, rispondo che sono soprattutto una persona che incontra persone. Che entra nelle loro vite in punta di piedi, che si prende cura del dolore e della paura, perché anch'io conosco entrambi da vicino. So cosa significa chiedersi ogni giorno: “Sto facendo abbastanza?” e sentire il peso di una domanda rimasta senza risposta.
A volte mi dicono che il mio lavoro è difficile. Sorrido, perché non saprei farne un altro. Ogni giorno mi siedo di fronte a bambini che non riescono a esprimere cosa sentono e genitori che non sanno come ascoltare quello che i loro figli non riescono a dire. Il mio mestiere è diventare un ponte. È tradurre ciò che sembra intraducibile. È credere che dietro ogni silenzio ci sia una voce che aspetta solo di essere ascoltata.
Il mio studio non è solo un luogo di diagnosi e terapia. È uno spazio dove le paure possono essere pronunciate ad alta voce, dove i dubbi non vengono giudicati, dove i silenzi ricevono rispetto. È uno spazio dove ho pianto e riso con le famiglie che ho incontrato, dove ho celebrato piccole vittorie che per alcuni potrebbero sembrare insignificanti, ma che so essere monumentali.
Amo la scienza e gli studi rigorosi. Mi aggiorno costantemente, seguo le evidenze, utilizzo strumenti validati. Ma poi, quando chiudo i libri, quando spengo il computer, rimane l'essenziale: una persona di fronte a un'altra persona.
Con BrainGas ho voluto creare qualcosa che vada oltre la mia professione - un respiro per menti che a volte si sentono soffocare. Un luogo dove la neuropsichiatria infantile non sia solo una disciplina medica, ma un'esperienza umana condivisa.
Non posso promettere che avrò tutte le risposte. A volte, non ne avrò nessuna. Ma posso promettere che cercheremo insieme. Che resterò accanto a te e a tuo figlio. Che non smetterò mai di credere che dietro ogni difficoltà ci sia una forza nascosta che aspetta solo di essere riconosciuta.
Se mi stai leggendo ora, probabilmente c'è qualcosa che ti preoccupa. Forse hai notato dei cambiamenti in tuo figlio che non riesci a spiegare. Forse hai ricevuto segnalazioni dalla scuola. O forse è solo un'intuizione, quel tipo di conoscenza profonda che solo un genitore può avere.
Non sei solo in questo viaggio. E a volte, il primo passo più importante è semplicemente tendere la mano e dire: "Ho bisogno di aiuto per capire."
Io sono qui. Rispondo io. A una chiamata, a un messaggio, a una domanda. Ma soprattutto, rispondo alla fiducia che riporrai in me quando deciderai di condividere la storia più preziosa che hai: quella di tuo figlio.
Parliamone. Con il cuore aperto e la mente presente. Insieme.